Illustrazione Serenergy: casa con pannelli fotovoltaici, unità esterna pompa di calore e batteria, sole e flussi energetici

Pompa di calore e fotovoltaico: tutto quello che devi sapere (spiegato semplice)

November 20, 20257 min read

Pompa di calore e fotovoltaico: tutto quello che devi sapere (spiegato semplice)

L’accoppiata pompa di calore + fotovoltaico è oggi il modo più efficace per avere comfort tutto l’anno e bollette più leggere.

Ma come funziona davvero? Serve per forza la batteria? E se ho i radiatori?

In questa guida rispondiamo in modo completo ai dubbi più comuni e spieghiamo esattamente tutto quello che c'è da sapere prima di installare fotovoltaico e pompa di calore, così puoi capire se e come questa soluzione fa per te.

Impianto fotovoltaico per aziende

Perché fotovoltaico e pompa di calore stanno così bene insieme

La pompa di calore (PdC) sposta calore dall’aria (o dall’acqua/terra) all’interno dell’abitazione usando energia elettrica; il fotovoltaico (FV) produce proprio l’energia di cui la PdC ha bisogno. Ecco i tre pilastri di questa sinergia:

  • Elettrificazione intelligente: trasformi un consumo termico (gas) in consumo elettrico che puoi autoprodurre.

  • Rendimento elevato: con COP/SCOP 3–5, una PdC ben progettata fornisce 3–5 kWh termici per ogni kWh elettrico assorbito. Se quel kWh è autoprodotto, il costo unitario del calore crolla.

  • Coerenza stagionale: in mezze stagioni e in estate (ACS/raffrescamento) la coincidenza tra produzione FV e lavoro PdC è ottima; in inverno la progettazione e l’eventuale accumulo ottimizzano il risultato.

Come funziona una pompa di calore (in parole semplici)

La PdC è un ciclo frigorifero al contrario: assorbe calore da una sorgente a bassa temperatura (aria esterna o terreno) e lo “pompa” all’impianto di casa (radiatori, ventilconvettori, pavimento radiante o solo ACS). Il rendimento si misura con:

  • COP (Coefficient of Performance): resa istantanea in condizioni specifiche.

  • SCOP: resa stagionale, più utile perché tiene conto di clima e profili d’uso.

Più bassa è la temperatura di mandata richiesta dal tuo impianto, più alta è l’efficienza (SCOP). Per questo il pavimento radiante o i radiatori maggiorati rendono meglio di radiatori piccoli ad alta temperatura.

Cosa serve per far lavorare insieme Fotovoltaico e Pompa di calore

1) Taglia del fotovoltaico

La PdC sposta parte importante dei kWh annuali dal gas alla luce. In tante abitazioni, un FV 5–6 kWp è un buon punto di partenza; se hai superfici disponibili e profilo di consumo alto (PdC + induzione + batteria + EV), valutiamo taglie maggiori.

Serenergy dimensiona la potenza partendo dalle bollette, dalla zona climatica e dal carico termico di casa.

2) Accumulo elettrico (batteria)

Non è obbligatorio, ma fa la differenza:

  • Copre i picchi serali/mattutini della PdC;

  • Aumenta l’autoconsumo;

  • Stabilizza il contatore e riduce il prelievo nelle ore più care.

Taglie tipiche: 7–10 kWh per abitazioni standard; si sale con case grandi e profili energivori.

3) Accumulo termico

Un puffer o un bollitore ACS dimensionato bene consente alla PdC di lavorare quando il FV spinge, immagazzinando calore per le ore successive. È il ponte tra picco solare e fabbisogno reale.

4) Controllo/EMS (Energy Management System)

È il cervello che orchestra FV, batteria, PdC e altri carichi. Prioritizza l’energia solare, ottimizza le ripartenze, evita i picchi, programma le finestre intelligenti di riscaldamento/raffrescamento e ACS.

Con Serenergy configuriamo l’EMS in modo che non servano “fasce orarie” da ricordare: la casa funziona come sempre, è il sistema che lavora al posto tuo.

Radiatori, pavimento o ventilconvettori? Facciamo chiarezza

  • Pavimento radiante: richiede acqua a temperatura bassa, quindi la pompa lavora molto efficiente e consuma poco. Comfort super.

  • Ventilconvettori: richiedono temperature medie, scaldano e raffrescano velocemente; ottimo compromesso anche in ristrutturazione.

  • Radiatori: si può fare! Serve una verifica seria: in molte case basta aumentare di poco il numero/la dimensione di alcuni elementi e ottimizzare l’equilibratura per usare mandate più basse. Risultato: comfort pieno e consumi sotto controllo.

Acqua calda e raffrescamento: due “assi nella manica”

  • ACS: con un bollitore da 200–300 litri possiamo riempirlo nelle ore di sole. Tradotto: docce calde pagate con kWh autoprodotti.

  • Freddo estivo: la pompa in raffrescamento va a braccetto con il fotovoltaico, perché di giorno hai tanta produzione. Con ventilconvettori o radiante estivo e controllo umidità, il comfort è alto e la spesa si abbassa.

Schema pompa di calore e fotovoltaico

Quanto posso risparmiare? Un esempio concreto

Casa tipo: 130–150 m², isolamento medio, zona climatica intermedia.

  • FV 6 kWp

  • Batteria 10 kWh

  • Pompa di calore aria-acqua 8–10 kW ben tarata

  • Bollitore ACS 200–300 litri

Cosa succede nell’anno

  • La pompa di calore usa molta della corrente prodotta dai pannelli.

  • La batteria copre le ore serali e taglia i picchi.

  • Il risultato che vediamo spesso su casi simili: bolletta elettrica ridotta del 50–75% (range ampio: dipende da clima, isolamento, abitudini e taglie scelte).

Non promettiamo “bolletta zero”. Promettiamo un sistema che sostituisce i kWh più cari con kWh tuoi, senza cambiarti la vita.

Blackout e continuità: cosa succede davvero

Con PdC e FV conviene valutare l’opzione backup: un inverter ibrido con uscita di emergenza e batteria dimensionata per utenze essenziali (circolatori, elettronica caldaia/PdC, luci, router, frigo).

In caso di blackout l’impianto può restare operativo entro i limiti di potenza. In pieno giorno, molti sistemi ricaricano la batteria anche in isola.

Errori comuni da evitare (visti sul campo)

  1. Tagliare la PdC “a caso”. Serve un calcolo dei carichi (trasmittanze, dispersioni, profili ACS). Sovra/sottodimensionare significa consumi anomali e comfort altalenante.

  2. Ignorare la mandata richiesta dall’impianto esistente. Radiatori piccoli + mandata alta = SCOP basso e conto più salato. Si risolve con adeguamenti mirati.

  3. Fotovoltaico sottodimensionato rispetto all’elettrificazione della casa. Se introduci PdC, induzione e magari EV, ripensa la potenza FV.

  4. Niente accumulo e niente EMS. Funziona lo stesso, ma rinunci a molti vantaggi (copertura serale, picchi, priorità ACS).

  5. Progetto spezzettato. FV di una ditta, PdC di un’altra, domotica altrove: integrazione difficile e responsabilità sfumate. Meglio un unico partner che progetta l’ecosistema.

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Cosa controlliamo noi di Serenergy (metodo pratico)

  • Consulenza Energetica: bollette, curve orarie, abitudini.

  • Carico termico: calcolo potenza di progetto, verifica terminali (radianti, ventilo, radiatori).

  • Progetto integrato: FV, batteria, PdC, bollitore/puffer, schema idraulico e schema elettrico con protezioni.

  • Taratura EMS: priorità ACS, finestre di lavoro PdC, limiti potenza, gestione picchi, eventuale modalità “solar first”.

  • Collaudo & monitoraggio: test funzionali, ottimizzazione dei parametri nei primi mesi in base ai tuoi dati reali.

FAQ – Domande frequenti

La pompa di calore funziona con i miei radiatori?

Spesso sì, con qualche accorgimento: verifica dei corpi scaldanti, eventuale sovradimensionamento di alcuni radiatori, setpoint più realistici, miglioramento dell’isolamento. In tanti casi si raggiunge una mandata più bassa sufficiente a garantire comfort e SCOP dignitoso.

Serve per forza la batteria?

No, ma moltiplica i benefici: copre i picchi serali della PdC, aumenta l’autoconsumo e riduce la dipendenza dalle fasce più care. La consigliamo in case elettrificate (PdC + induzione + EV).

Meglio aria-acqua o geotermica?

Dipende da spazio, budget e carico. Le aria-acqua moderne sono ottime e più semplici da installare; la geotermica ha SCOP più alto ma richiede opere e investimento maggiori. Valutazione caso per caso.

Con il fotovoltaico posso “staccarmi” dal gas?

Molto spesso sì per riscaldamento, raffrescamento e ACS. Se hai cottura a gas puoi passare a induzione; restano casi particolari (camini, stufe, backup). Il nostro lavoro è pianificare la transizione senza perdere comfort.

Quanto dura l’investimento?

FV e PdC hanno vita utile pluriennale (25-30 anni il primo; 12–15 anni la seconda con corretta manutenzione). Con monitoraggio e O&M programmata, l’efficienza resta alta e i costi prevedibili.

Conclusioni

Pompa di calore e fotovoltaico non sono due mondi separati: sono un sistema unico. Quando li progetti insieme — potenza FV corretta, batteria e/o accumulo termico dove serve, EMS impostato con logica — ottieni comfort stabile e bollette leggere, tutto l’anno, senza cambiare le abitudini.

Con Serenergy non monti semplicemente “pezzi”: costruisci un ecosistema energetico calibrato sulla tua casa.

  • Analisi e simulazioni,

  • progetto integrato FV + PdC + accumuli,

  • installazione a regola d’arte,

  • collaudo e ottimizzazione nel tempo.

Vuoi capire se la tua casa è pronta per il salto? Contattaci: analizziamo i dati, ti diamo numeri chiari e ti accompagniamo verso la soluzione più efficiente e conveniente per te.

Serenergy, il Fotovoltaico con Assistenza in 24 ore

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